L’analisi tecnica della sfida con Omegna, appuntamento consueto con l’Assistente Allenatore di coach Faina, Stefano Comazzi, parte da un presupposto molto semplice: “C’è poco da aggiungere – spiega il tecnico gialloblù – giochiamo contro i primi in classifica, primato che hanno mantenuto, o in coabitazione o in solitaria, dalla prima partita di campionato. Oggi hanno 12 punti di vantaggio su di noi, grazie alla continuità possono festeggiare un traguardo importante che è quello dei playoff con diverse giornate di anticipo. Direi che può bastare questo a spiegare contro chi giocheremo”.
Una squadra vera, in cui il bel gioco e i risultati si sposano in campo: “Bisogna fare i complimenti a coach Di Lorenzo: mi piaceva molto come giocava Forlì due anni fa, mi piace molto questa Omegna. Parliamo comunque di due squadre diverse, in realtà differenti, ma con la stessa elevata qualità di gioco: non può che essere merito del coach. La loro caratteristica principale? Hanno una grande qualità, cioè nessun giocatore nei primi 20 marcatori del campionato, ma ben 6 giocatori in doppia cifra di media. Spiega al meglio la qualità del collettivo, il fatto che abbiano il miglior attacco del campionato: non sono importanti i loro schemi, ma la qualità dell’esecuzione”.
L’allenatore è la mente, il playmaker il suo “braccio”: partiamo dunque con l’analisi del roster dai registi…
“Iniziamo con Bertolazzi, un giocatore che in questi anni ha vinto la categoria più di una volta, con Pistoia e Vigevano. Atleta di intelligenza cestistica superiore alla media, quando eleva il suo livello di gioco ne trae vantaggio tutta la squadra. Come il nostro Parente, fa la differenza senza segnare, nonostante abbia buon tiro. Si alterna con Tourè, un giocatore che ha avuto picchi di valore assoluto, molto giovane e con la fortuna di essere capitato nel posto giusto, potendo maturare insieme a un playmaker come Bertolazzi”.
Dai registi agli esterni: tiro da fuori, atletismo e talento non mancano di certo…
“Saccaggi e Picazio sono un vero e proprio rebus, all’andata entrambi ci fecero male: sono quel tipo di giocatore che, con 30 centimetri di spazio, fa canestro. Entrambi possono inoltre giocare da playmaker aggiunto, grazie ad una conoscenza del gioco di categoria superiore. A far la differenza anche la fisicità di Tommaso Raspino, grande atleta, esuberante, sanguigno, che mette molta intensità a rimbalzo e in difesa e può coprire più ruoli. Infine Scomparin, cioè la conferma che Omegna ha un roster davvero completo: nonostante sia il “decimo uomo” ha minutaggio di qualità”.
Infine il reparto degli “uomini d’area”: quattro atleti da tenere sotto controllo…
“Masciadri è un giocatore dominante in questa categoria, già affrontata con Forlì due anni fa. Giocatore completo, in attacco ha gran tiro, prende rimbalzi, che riesce a difendere senza problemi sui lunghi avversari. Casadei è un pivot in grado di segnare tanto ma di riuscire anche a “condire” il tutto con blocchi, difesa, rimbalzi. Un pivot che ha la testa di un playmaker per conoscenza del gioco, dotato di ottimo tiro dalla distanza. L’argentino Franco Prelazzi in questo momento è in fase di recupero: dopo aver giocato le prime nove partite alla grande, l’infortunio l’ha bloccato. Ma ora sta tornando pian piano, di partita in partita sarà sempre più pericoloso e avrà in nuovo l’impatto mostrato nelle prime partite. Paci, durante l’assenza dell’argentino, ha avuto il grandissimo merito di non farlo rimpiangere. Non mi sorprende la sua stagione, è passato gradualmente dalla B2 a Valenza prima e Cecina poi, fino in DNA”.
Quale sarà, invece, lo scontro chiave della partita?

“Facile, Bertolazzi-Parente, due playmaker vecchi stampo, con stile di gioco leggermente diverso ma con conoscenza del basket infinita. Potrebbero scrivere dei libri”. 

E noi, di sicuro, li leggeremmo con molto piacere…
Domenico Marchese